Polia, cuore di Calabria
Ultima modifica 11 settembre 2024
Tra i tanti capolavori che la civiltà ellenica ha lasciato nella sua Magna Grecia, lungo tre crinali del massiccio delle Serre si adagia Polia, piccola perla dal colore argenteo, punto d’incontro di civiltà e culture. Tra lo Ionio e il Tirreno, il classico borgo offre al visitatore lo spettacolare ritratto di un mondo rimasto, come per incanto, fissato in un frammento d’ambra, dove permane, vivo, il ricordo del passato; dove si possono ritrovare i segni di un presente attento ai giovani, vera forza e sostegno per il futuro.
Il paese conta oggi 1110 abitanti e si può facilmente raggiungere in auto percorrendo i 13 chilometri che lo separano dallo svincolo autostradale A3 dell’Angitola - Pizzo Calabro.
L’etimologia del nome è legata al termine greco polis. Il paese, che tra il 750 e il 525 a.C. fu colonizzato dai greci, a seguito del terribile terremoto del 1783, risulta costituito da quattro frazioni: Cellia, Poliolo, Trecroci e Menniti che, assieme alle contrade Lia, Faldella e Piano Bosco, rappresentano l’agglomerato urbano.
Lo stemma comunale si compone delle seguenti parti:
- in alto a sinistra un tempio greco con olivo rappresenta la frazione Menniti
- in alto a destra una torre merlata sostenuta da due leoni rappresenta la frazione Poliolo
- in basso a sinistra una falce di luna e tre colli rappresentano la frazione Trecroci
- in basso a destra un faggio, la cresta del bosco montagna, un torrente ed una rocca da filare rappresentano la frazione Cellia.